Abati della Parocchia

Da ViscianoPedia.

Dai documenti storici non abbiamo potuto trovare nominativi dei Sacerdoti preposti alla Chiesa di S. Maria Assunta in Cielo, anteriori alla Visita Pastorale di Mons. Antonio Scarampo del 15 aprile 1553. Diamo qui l'elenco di essi con le brevi notizie che abbiamo potuto attingere dai vari documenti.

Mons. ASCANIO ALBERTINI

Rettore della Chiesa S. Maria di Visciano. Egli nacque a Nola nel 1526 da Girolamo e Vincenza Brancaccio; fu nominato Vescovo di Avellino il 10 maggio 1549 e ivi rimase fino alla morte avvenuta nel 1580. Nella Visita Pastorale di Mons. Antonio Scarampo c'è un suo procuratore, D. Giacomo Berardesca, deceduto nel 1577. Ascanio Albertini era nipote di Gerolamo, reggente della Regia Camera di Napoli, fatto Vescovo da Paolo III il 19 gennaio 1545,; dopo tre anni si dimise senza essere neppure consacrato. Ascanio venne eletto a 23 anni con dispensa di Paolo III; la mamma era la dama del Seggio di Nido.

POMPEO FUSCHILLO

Rettore della Chiesa Parrocchiale S. Maria Assunta con bolla del 4 febbraio 1577 - Papa Gregorio XIII, anno V di pontificato, di sua mano

ASCANIO PRIMICILE

Abate di S. Maria Assunta con bolla del 7 giugno 1592 Dal libro dei Battesimi risulta Abate il 27 novembre 1610.

FABIO MARIA D'AMICO

Abate, Rettore della Chiesa di S. Maria il 10 giugno 1626 Protonotario Apostolico Era originario di Caserta.

D. PLACIDO BLANCO

Abate diviene Parroco e Rettore Curato dal 20 gennaio 1642 al 20 gennaio 1649• È anche protonotario Apostolico.

D. VINCENZO DE ALTARELLI

Proviene da Roccarainola (NA), diviene Abate Parroco il 21 marzo 1649. Ultimo suo atto è del 27 febbraio 1656. Venne trasferito a Baiano (AV) verso il 1656 portando con sè molte suppellettili della Chiesa tanto da farla interdire. Il Papa Innocenzo X in una lettera del 13 maggio 1654 gli ingiunge di pagare quanto dovuto a Fabrizio Primicile e Alessio Bonaiuto, pena la scomunica

D. VINCENZO PERNA

Abate U.I.P. dal 2 settembre 1657 all'8 febbraio 1684. Trasferito a Tufino (NA). Fece del suo meglio per rendere accogliente la Chiesa Parrocchiale. Nel 1660 acquistò per la Parrocchia un territorio alla «Selvetella» atta al taglio. Il suddetto Abate D. Vincenzo Perna fu fatto Curato della Chiesa Parrocchiale, trovò la Chiesa scoperta, inabitabile e senza suppellettili sacre, anzi interdetta. D. Vincenzo Perna governò e ridusse a coltura li territori della medesima Chiesa, compro le suppellettili sacre, fece coprire la chiesa, e la ridusse in stato di Parrocchia, dopo due anni procurò la vendita del territorio chiamato «Selvetella», così con il ricavato far fabbricare una campana che si trovava rotta nel campanile e abbellire la Chiesa.

D. FELICE GUIDA

Cerimoniere maggiore, Abate Parroco di S.M. Assunta il 18 luglio 1684 Fino al 20 febbraio 1684 è canonico della città di Nola. Rimase Parroco fino al 31 luglio 1708. Il 13 febbraio 1706 si ritrova in una controversia sorta per eleggere i «Mastri» di festa di S. Sebastiano ed essendo anche vicario foraneo, si dette da fare per dirimerla. Nel 1706 riceve una comunicazione dalla «Corte» di Nola per l'affitto di un noccioleto a «Candiano»; il ricavato doveva servire per la chiesa ed invece viene utilizzato per altri scopi. Per lo stesso motivo scrive Giovan Battista Sirignano il 2 ottobre 1706.

D. GAETANO MILANO

Abate Curato il 20 dicembre 1710. La sua firma appare nei registri fino al 31 maggio 1711. Ci sono diversi Sacerdoti che si susseguono nel sostituirlo nell'amministrazione dei Sacramenti.

D. VINCENZO ANDREA GROLLETTI

Proveniente dalla Chiesa abadiale Curata di Brusciano (NA), diviene Abate di S. Maria Assunta in Cielo il 1 febbraio 1713. Ultimo atto firmato è del marzo 1718. Il 8 maggio 1706 ebbe la S. Visita pastorale del Vescovo Mons. Francesco M. Carafa. Il 16 luglio del 1707, per ordine dello stesso Vescovo, tenne un discorso commemorativo a «Carlo III, monarca delle Spagne, e VI eletto imperatore, e Re dei Romani». Morì il 23 giugno del 1736 a 70 anni e venne sepolto nella chiesa di S. Sebastiano.

GLI ABATI DI S. MARIA ASSUNTA IN CIELO DI VISCIANO DOPO LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE (dopo il 1739)

D. NICCOLÒ MIGLlACCIO DE ANGELlS

Nonostante le nostre accurate ricerche, sappiamo di lui soltanto che era nato nel 1686 ed era napoletano. Il 12 agosto 1717 è canonico numerario nella Cattedrale di Nola. Il 12 agosto 1718 celebra un matrimonio in S. Maria Assunta per ordine del Vescovo di Nola, tra Girolamo Tarasco, napoletano, e Lucrezia Carifi di Visciano. Dallo stesso documento dell' Archivio Capitolare di Nola sappiamo la data della presa di possesso della Parrocchia di S.M. Assunta di Visciano: 9 aprile 1718. È stato un Sacerdote zelante, generoso, devoto. Dal foglio delle «puntature» dei canonici numerari figura come colui che più di tutti è presente al Coro. Il desiderio del Vescovo di Nola Mons. Francesco M. Carafa era che a Visciano si facesse una nuova Chiesa nel centro abitato. D. Niccolò fece suo questo desiderio e si diede da fare per realizzarlo. Nell'anno 1739 Mons. Caracciolo del Sole benedice la nuova Chiesa, così bella che lo stesso Vescovo esorta il De Angelis a chiedere al Papa di elevarla a Collegiata. Benedetto XIV accoglie il desiderio del Parroco: Visciano ha la sua Collegiata. Dal nostro Archivio Parrocchiale risulta che il 21 aprile 1742 muore a 86 anni Clara Olimpia De Angelis, vedova Rossi Migliaccio De Angelis,era la sua mamma dal suo testamento si rivela che aveva dei fratelli». Durante i 43 anni di Parroco a Visciano egli era divenuto il confidente e l'uomo di fiducia di tutti. Questo si può dedurre anche dagli atti notarili di Benedetto Ferrante, Viscianese, nei quali risulta che diverse persone lo nominano esecutore testamentario. Egli non solo pensò a costruire la Chiesa nel centro del paese, ma si prodigò anche di aiutare i viscianesi materialmente e culturalmente: curò l'assistenza degli infermi, stabilì un Maestro di scuola che insegnasse «con le belle lettere la Dottrina Cristiana», affidò a diversi agricoltori appezzamenti di terra perché lo facessero fruttificare (i Censi), aiutò i poveri che anche allora c'erano nel paese. Arricchì la Chiesa di preziosi oggetti che tuttora portano il suo nome: un calice d'oro e d'argento, una croce astile d'argento, ecc… Per saperne qualcosa di più possiamo leggere il testamento che egli scrisse il 23 marzo 1761, cinque giorni prima di morire. Innanzitutto si dice che l'Abate De Angelis era «in una camera della casa di me notaio, dove da più anni fu dimora del Rev.do Abate D. Niccolò sita in questo casale di Visciano, nel luogo dove si dice -Casa Capaldo».

Inoltre il testamento ci rivela ancora una volta il suo zelo apostolico, l'amore per i poveri e per la casa di Dio. Con il testamento vuole evitare che sorgano liti e discordie in avvenire; chiede di essere sepolto in Collegiata, all'entrata della Chiesa. Elegge esecutore testamentario il Can.co D. Sebastiano De Ferrante che tanto lo aveva aiutato negli ultimi anni. Egli dovrà dare ai poveri 30 ducati. 90 ducati per la celebrazione di SS. Messe nei Conventi di S. Angelo in Palco di Nola, ai Cappuccini di Nola, al Convento dell'Annunziata di Avella. Dal ricavato della vendita di mobili personali, quanto avanzerà dovrà essere speso per costruire il Coro della Collegiata. La libreria resti nella Casa di D. Sebastiano De Ferrante a disposizione di tutti i Sacerdoti di Visciano. Ducati 10 in beneficio dell'erigendo «Real Albergo dei poveri» in Napoli Muore il 28 marzo 1761, così come è annotato nel libro dei morti.

D. SEBASTIANO DE FERRANTE

Originario di Visciano, della nobile famiglia dei De Ferrante, nacque l'11 marzo 1708 da Giovanni e Anna Suozzi. Venne ,battezzato nello stesso giorno della nascita dall'abate Felice Guida. Alla morte dell'abate D. Niccolò De Angelis molti Sacerdoti ambivano succedergli nella Collegiata. Tra questi: il Can.co D. Andrea Sirignano. I «maggiorenni» del Comune di Visciano caldeggiano la elezione ad Abate di D. Sebastiano, chiedono però al Vescovo di Nola di dare il canonicato a D. Matteo Carifi, nato il 27 agosto 1732. Il Vescovo accoglie la proposta e D. Sebastiano De Ferrante il 27 agosto 1761 succede al De Angelis nella Collegiata. Non abbiamo molte notizie sulla sua giovinezza. La prima volta che appare il suo nome nei registri di Battesimo è l'8 giugno 1741. Nella erezione della Chiesa di S.M. Assunta in Cielo a Collegiata, viene eletto canonico: il 6 dicembre 1742. È certo che durante la malattia del De Angelis, D. Sebastiano lo sostituì molto bene. Lo stesso De Angelis nel testamento loda la sua «probità e coscienza» e «ha fatto le sue veci e lo ha servito da economo senza interesse alcuno». Si prodigò in ogni modo per abbellire ed arricchire ulteriormente la Chiesa «Collegiata» con omaggi tangibili di fede e devozione. Costruì il coro e probabilmente è stato lui a fare il pavimento di maioliche di Capodimonte, i cui resti sono stati rinvenuti casualmente nella riparazione della Chiesa. Offrì un Crocifisso di avorio di valore incomparabile (1761), un Ostensorio d'argento, un calice d'argento dorato. Fu abate per 32 anni e morì il 22 agosto 1793. L'Abate D. Luigi Montanaro nell'inviare la relazione al Vescovo di Nola nel 1829 scrive: «Egli è sepolto nella cripta degli Abati come grande benefattore». Abbiamo una tela che ritrae l'Abate D. Sebastiano De Ferrante con la cappa magna, la pelliccia di ermellino bianco, il pastorale, la mitra e le insegne privilegiate. Sotto si legge: «U.I.D. Sebastianus De Ferrante Collegiatae Biscianensis Abbas benemerentissimus omnigena animi virtute illustris effusa-Liberalitate maxime in pauperes illustrior cui ob egregias dotes Clemens XIII pontificalia indulsit-Tametsi rerum contentu Nunquam usus est XXXII - An. D. Il collegi aria Ecclesia sanctissime gubernata, plenus meritis, obiit - IX - Kal. semptembr. An-Salut. MDCCXCIII - Idem natus IV id. mart. MDCCVIII.2

D. DOMENICO SOLlMANDO

Alla morte di D. Sebastiano De Ferrante, la Curia vescovile inviò l'editto da affiggere in Collegiata col quale si dichiarava aperto il concorso ad Abate di S. Maria Assunta in Cielo in Visciano. In quel periodo era vacante anche la Sede Vescovile e l'editto venne fatto dal l° Capitolare D. Nicola Palliola. Non sembra sia stato facile eleggere il successore di D. Sebastiano: questo è confermato dal fatto che per ben tre anni la Parrocchia fu retta da un economo curato. Il primo è il Can.co Saverio Ferrante con rescritto del 27 agosto 1793. Ebbe l'incarico fino al 22 ottobre 1795. Diversi Sacerdoti partecipano al concorso, ma le varie correnti non permettono di eleggere con serenità l'abate. I Canonici chiedono l'elezione di D. Saverio Ferrante, con esclusione di qualsiasi altro «in modo da togliere ogni diverbim). Il 24 gennaio 1794 vennero convocati tutti i concorrenti, pare che fossero d'accordo per D. Saverio, ma sul momento: nulla. Perché? Il 17 dicembre 1795 risulta economo curato D. Domenico Solimando. Finché il Can.co D. Antonio Fiore, uno dei concorrenti, l'11 aprile 1796 non rinuncia al concorso con un atto notarile per risolvere la «lunga lite», era inutile indire il concorso. Difatti D. Nicola Palliola, l° dignità del Capitolo di Nola, il 17 aprile 1796 indice di nuovo il concorso e il 28 aprile dello stesso anno si presenta come unico candidato D. Domenico Solimando. I canonici D. Andrea Sirignano, D. Tommaso Sirignano, D. Antonio Fiore, D. Antonio Faivano, D. Bonaventura Sirignano approvano la sua candidatura. Probabilmente c'è stato uno schieramento di famiglie che fece ritardare ancora la nomina del nuovo abate, il 19 agosto 1796 troviamo ancora un'altra lettera indirizzata alla Curia per sollecitarla a nominare il Parroco. Finalmente ... il 20 agosto 1796 diviene abate D. Domenico Solimando. Era nato e battezzato «sub conditione» il 6 dicembre 1760 da D . Sebastiano De Ferrante. I suoi genitori: Gioacchino Solimando e Candida D'Elia. I suoi fratelli: Pietro, Mattia, Brigida, Felicita, Bibbiana. Venne consacrato Sacerdote il 20 dicembre 1788 da Mons. Lopez Y Roy. I vari movimenti politici di quel tempo lo coinvolsero alquanto, anche perché fratello di Pietro Solimando, accanito fautore dei Francesi e cancelliere del Comune di Visciano. È di quel periodo, 8 maggio 1799, il famoso eccidio avvenuto nel Seminario di Nola, tra i quali figurano diversi viscianesi: Can.co Andrea Sirignano, Pietro Andretta, Agnello Ferrante, Giuseppe D'Elia, Alessandro Suozzo, tutti sepolti a S. Angelo in Palco di Nola. È forse per questo motivo che in alcuni documenti troviamo firmato; abate Solimando fino al 10 marzo 1802, intercalato poi con altre firme e la dicitura «economo curato». Ariosto Prudenziano ha scritto di lui: «Dai numerosi manoscritti di D. Domenico - si conserva quasi un intero anno liturgico di omelie domenicali - traspare chiaramente la sua alta preparazione dottrinale e culturale: una sana guida per il gregge, un punto fermo di riferimento per il clero e per i cittadini nei marosi della rivoluzione ». D. Solimando, sia pure velatamente e senza molta convinzione, spinto dal fratello Pietro, collaborò al buon esito della causa repubblicana. Varie accuse vennero fatte alla sua famiglia; tanto che in due riprese venne detenuto per circa sette mesi nell'isola di S. Stefano, dove erano confinati altri prigionieri politici. Il terzo arresto avvenne proprio il mercoledì santo del 28 marzo 1804. Questo ci spiega come a più riprese nei registri parrocchiali troviamo alternata la sua firma con quella di «economo curato». Capitolare di Nola, per ordine del Re, nella quale si raccomanda di vigilare l'Abate Solimando. Muore a 43 anni il 1 marzo 1808 e viene sepolto in Collegiata . Dal questionario dell'Abate Luigi Montanaro del 1829, inviato al Vescovo di Nola per la Visita Pastorale, riguardo alla cripta degli Abati si dice espressamente che sono sepolti fino allora: il fondatore della Chiesa e D. Sebastiano De Ferrante. Forse D. Solimando venne sepolto nella cripta dei canonici? Il mistero lo accompagna fin nella bomba.

D. LUIGI MONTANARO

La Comunità di Visciano era stata scossa dagli avvenimenti del 1799 a causa di Pietro Solimando, del partito dei Francesi e fratello dell'Abate D. Domenico Solimando. Forse per questo la Curia di Nola, prima di eleggere il nuovo Parroco volle far calmare le acque e nominò un «canonico curato» nella persona di D. Domenico Iannicelli già fin dal 1 maggio del 1804 Mons. Vincenzo M. Torrusio indisse il concorso solo l' 1 giugno 1813. Forse si indisse anche per il 12 maggio 1813 ma venne invalidato. I concorrenti: D. Luigi Montanaro e D. Giovanni Fiore. L'eletto è D. Luigi Montanaro. Il Vescovo di Nola in data 4 giugno 1813 chiede il placet al Ministero del Culto ed ottiene la conferma il 12 giugno 1813; prese possesso della Collegiata l’11 luglio 1813 D. Luigi Montanaro, figlio di Tommaso e Cristina Sirignano, nacque e venne battezzato il 7 marzo 1776. Divenne Sacerdote il 21 settembre 1799, alcuni giorni prima viene nominato Canonico, il 7 luglio 1779. Importante un documento «questionario» compilato da D. Luigi in occasione della Visita Pastorale del 1829, a cui abbiamo fatto più volte riferimento. In esso si ha l'elenco dei Sacerdoti, la loro data di nascita e l'ufficio nella parrocchia. Inoltre si parla della Chiesa, del Campanile, della cripta; si elencano pure gli arredi sacri. La vita parrocchiale è abbastanza organizzata: «ogni anno si fa la predica quaresimale e spesso si fanno i santi Esercizi, la Novena del S. Natale con l'Esposizione del SS. Sacramento, la novena di S. Maria del Carpinello, a spese della Congregazione del S. Rosario dei fratelli; si fa la festa del Santo Protettore con processione ed orazione panegirica, la festa del SS. Sacramento e quarantore negli ultimi giorni di carnevale con musica; si fa la festa di S. Nicola, della Concezione di Maria SS., di S. Biagio, di S. Giuseppe, del SS. Rosario, di S. Pascale, di S. Antonio, di S. Maria del Carpinello, dell'Addolorata, di S. Gennaro tutte con processione e permesso della Curia Vescovile. Queste feste si fanno con devozione dei fedeli particolari; solo le quarantore e quella di S. Maria del Carpinello si fanno con devozione di tutti i fedeli» Fu durante il suo ministero che il Vescovo di Nola iniziò a nominare direttamente i Canonici, che prima ricevevano l'investitura dalla Sede Apostolica. Il Comune di Visciano a mezzo di Mons. Raffaele Rossi sostenne i loro diritti il 15 agosto 1843. La lunga e dotta prolusione ci aiuta a scoprire altre notizie della Parrocchia, anche se alcune date (forse per errore tipografico) sono errate come quella della bolla pontificia di erezione a Collegiata. Muore l'8 dicembre 1853, dopo essere stato 30 anni Abate. Venne richiesta l'autorizzazione a Ferdinando II per essere sepolto in Collegiata, ma solo dopo 10 giorni venne concessa.

D. BONAVENTURA SERINO

Figlio del Dott. Fisico Serafino Bonaventura e Borrelli Vincenza, nacque il 17 aprile 1813 e venne battezzato nello stesso giorno dal Can.co Iannicelli. Le uniche notizie le abbiamo dalla lettera di presentazione per il concorso alla Collegiata. Da Chierico venne mandato con i suoi compagni a S.M. a Parete di Liveri (NA), mentre imperversava il colera. Appena Sacerdote venne nominato supplente del P. Spirituale della Congrega del SS. Rosario. Nel 1833 divenne procuratore di Terra Santa. Nel 1846 dirige come P. Spirituale la Congrega del SS. Sacramento. Iniziò la devozione alla Madonna del Carmine e nel 1844 acquistò la statua. Fu «deputato della Chiesa nuova, sotto il titolo di S. Maria del Carpinello, così detta e venerata dal popolo di Visciano, come ritrovata sotto il Carpine». Con bolla della S. Sede venne eletto Canonico il 7 maggio 1841. Più volte sostituì l'abate ammalato; il 23 settembre 1853 troviamo l'annotazione: «con licenza di D. Luigi Montanaro, graviter infirmus ». Alla morte dell'abate divenne economo curato, il 18 gennaio 1854. Iscritto alla Congrega del S. Cuore di Gesù, ha tenuto anche diverse missioni. Il 17 dicembre 1852 viene nominato conciliatore di Visciano. Con bolla di Mons. Gennaro Pasca si dà seguito alla nomina a canonico ottenuta dalla S. Sede con bolla del 7 maggio 1841. Con il Concordato del 1818 la dignità di abate è di libera collazione della S. Sede. Il 14 febbraio 1854 il Vescovo di Nola sottopone i candidati ad un concorso e propone dei nomi. Si propone D. Bonaventura Serino Il Ministero e la Real Segreteria di Stato esige la laurea per essere Abate; si accetta la nomina di D. Bonaventura a patto che entro un anno sia laureato (13/5/1854). Diviene quindi abate il16 giugno 1854 e prende possesso il 23 dello stesso mese A nulla valsero in seguito le pressioni e le suppliche rivolte anche dal Vescovo di Nola alla Pubblica Istruzione perché si accettasse la licenza in teologia «essendo difficoltoso per D. Serino scendere da queste montagne per partecipare alle lezioni». Vari capovolgimenti avvennero in questo periodo non ultimo l'incameramento dei beni da parte dello Stato il 15 agosto 1867. D. Bonaventura citò l'Intendenza di Finanza di Caserta per dirimere la controversia sorta per la liquidazione dell' Abate, dei Canonici e spese di culto. Muore i12 settembre 1879, a 66 anni e viene sepolto nel Cimitero di Visciano.

D. GIOACCHINO SIRIGNANO

Figlio di Andrea e Maria D'Aquino, nacque il 15 marzo 1830. Vestì l'abito clericale presso lo zio, D. Giuseppe D'Aquino, Parroco a Boscoreale Venne consacrato Sacerdote con dispensa dall'età, nel settembre del 1853. Già nel 1849 venne eletto chierico bollato della Collegiata. È stato un Sacerdote erudito e benemerito nella comunità di Visciano. Dal 1851 al 1852 insegnò nelle Scuole elementari. Nel 1858 divenne titolare nella scuola elementare ed insegnò fino al 1866. Dal 1859 insegnò morale e dommatica al seminario di Nola; nel 1866 dovette lasciare l'insegnamento al Seminario per motivi di salute. Il 26 ottobre 1854 divenne canonico della Collegiata con bolla di Pio IX e sostituì D. Bonaventura Serino come P. Spirituale della Congrega del SS. Sacramento. Nel 1874 introdusse in Visciano le tre ore di agonia al venerdì santo tenendo egli stesso le meditazioni. Il 26 giugno del 1874 il Vescovo di Nola lo nomina «ponente» della Diocesi. Da qui Egli svolse quest'ufficio con tanta attenzione in affari delicatissimi, come si può vedere dalla lettera del pro vi cario Manzi. Introdusse in Visciano il culto in onore di Sant'Alfonso dei Liguori fin dal 1868 acquistando a proprie spese la statua e celebrando ogni anno la sua festa. Nel 1861 fa parte della Congregazione per le SS. Missioni, eretta in S. Giorgio Maggiore in Napoli, sotto il titolo di S. Maria della Purità; come pure fu membro della Congregazione del S. Cuore di Gesù in Nola. Il 7 marzo 1880 venne nominato membro onorario dell'Accademia giovanile Cattolica di S. Tommaso D'Aquino su proposta del Rev.mo Presidente P. Gaspare De Luisa, qualificatore della Suprema Congregazione del S. Ufficio e Consultore della S. Congregazione del Concilio. Finalmente divenne abate della Collegiata il 4 settembre 1881. Una lettera dell' Il gennaio 1889 scritta dall'abate Sirignano al Ministero di Grazia e Giustizia, dice testualmente: «Questa Chiesa parrocchiale, non avendo dall'epoca della soppressione ricevuto più alcun restauro, minaccia da ogni parte ruina: tetto superiore alla cupola crollante, stucco screpolato, pavimento parte scoperto, parte sconnesso, telai delle lastre fradici e rotti. Nel 1883, due anni dopo la mia investitura ad Abate, a mie spese cercai di riattare lo stucco, accomodare parecchie vetrine, farne delle nuove, comperare una novella vasca di marmo per l'acqua benedetta, un canale di zinco per il tetto, ma ora che è tutta una rovina, non trovo altro mezzo che rivolgermi all'E.V. perché mandi in sopraluogo un ingegnere . Il 24 aprile 1889 chiede ancora contributi per il restauro della Collegiata, rimasta un po' «abbandonata», sia per la infermità dell'Abate D. Serino Bonaventura, sia per la lunga vacanza alla sua morte (1879-1881)69. Il Regio sub economo della Diocesi di Nola rispose il 5 agosto 1889: il Parroco deve provvedere personalmente alla riparazione della Chiesa, diversamente incorrerà nelle penalità previste. Lo Stato aveva incamerato i beni della Chiesa e i proventi di offerte erano insufficienti 70; questo perché «erano state applicate le qualità di Chiesa recettizia, in opposizione allo spirito e alla lettera della Legge, soppressa nel 1867». Si descrive anche la Chiesa: « ... per la forma tutta propria che è un ottagono regolare fornito di otto grandissimi finestroni, oltre tre più piccoli che danno luce al coro ... » In una lettera che l'Abate indirizza al Vescovo di Nola in data 19 ottobre per una questione sorta con il Can.co Sgambato, si dice che le anime sono 1833 D. Gioacchino muore il I3 giugno 1897 a 67 anni e viene sepolto nel Cimitero di Visciano

Le uniche notizie sulla sua vita le abbiamo nella lettera inviata al Vescovo per il concorso ad Abate di Visciano Compì gli studi nel Seminario di Nola con ottimo profitto sia nelle lettere che nella Teologia. Nel 1843 sostenne un pubblico saggio in fisica; negli anni seguenti sempre si distinse per il suo impegno e la sua diligenza. Nel 1846 sostenne due dispute teologiche sotto la direzione del Prof. D. Bartolomeo D'Avanzo, poi Cardinale. Proprio per gli esami «felicemente superati» ricevette insieme i quattro ordini minori, senza interstizio. Ordinato Diacono venne nominato Canonico della Collegiata e prese possesso nel giugno del 1846. Fu consacrato Sacerdote nel marzo 1847 con dispensa dall'età canOlllca. Nel 1849 ha diretto la Congrega del SS. Rosario adoperandosi per la diffusione del culto in onore della Vergine del Carpinello ed anche per ampliare e arricchire di arredi sacri la Chiesa. Con rescritto del marzo del 1856 venne approvato come Maestro di canto. n 7 aprile 1856 otteneva dalla Regia Università degli Studi di N apoli la «cedola» di belle letterè. Nel 1865 dalla società insegnanti di Torino ebbe un premio come Maestro benemerito del circondario di Nola. Nel 1868 divenne vicario foraneo. 13 febbraio 1857 venne nominato vice prefetto della Cappella serotina eretta in Visciano per l'insegnamento della Dottrina Cristiana. Come membro della Congregazione del S. Cuore ha preso parte a Missioni ed esercizi spirituali nei paesi vicini. Nel 1867 fu nominato predicatore quaresimale a Visciano; collaborò con l'Abate D. Bonaventura nel restauro della Chiesa. Ha introdotto e promosso in Visciano la devozione alle Anime del Purgatorio nel mese di novembre, quella dell'Immacolata Concezione nel mese di dicembre, quella della S. Infanzia nel mese di gennaio, del mese mariano in maggio, della via Crucis in Quaresima, delle tre ore di agonia e della devozione a S. Giuseppe. Per 15 anni fu Procuratore della Collegiata per la riscossione di rendite in Calabria. Divenne Abate di Visciano il 6 settembre 1899 Non è stato possibile avere notizie sul suo ministero, ma avrà continuato nel suo impegno e zelo anche come Parroco. Morì il 10 febbraio 1909

D. BENIAMINO BERNARDO

Originario di Visciano, nacque il 8 gennaio 1846 da Ferdinando e Felicetta Ferrante Diviene Sacerdote nel settembre del 1871. Dal 1873 al 1904 fu Maestro comunale di Scuola elementare. Il 30 marzo 1889 diviene canonico della Collegiata. Alla morte dell'Abate Sirignano viene nominato economo curato: 19 febbraio 1897. Il 21 aprile 1897 ha l'ufficio di P. Spirituale della Congrega del SS. Sacramento. Di nuovo lo ritroviamo economo curato alla morte dell'Abate D'Elia: S marzo 1909. Il 19 luglio 1909 viene nominato Abate della Collegiata, con decreto del 7 settembre 1909 e prende possesso il 13 ottobre 19097Viveva solo e modestamente nell'abitazione di V. Giordano. Ormai anziano, rassegna le dimissioni il l S novembre 1930. Muore il 29 maggio 1936 a 90 anni e viene sepolto nel Cimitero di Viscian0 Con lui terminano gli Abati originari di Visciano secondo la bolla di erezione della Collegiata del 1742.

D. ANTONINO ESPOSITO

Originario di Brusciano; figlio di Giuseppe ed Egizio Anna, nacque il 20 gennaio 1899. Venne a Visciano come coadiutore dell'Abate Bernardo il 12 ottobre 1929 e gli successe nella Parrocchia il 28 dicembre 1931. Si diede molto da fare per poter avvicinare il popolo a Dio Desiderò di riparare la Chiesa, in pessime condizioni. Nella perizia di restauro fatta il 27 novembre 1928 si legge: «La Chiesa Parrocchiale, di antichissima costituzione, dimostra chiaramente di non aver avuto da molti anni opere sostanziali di riparazione statica, ma solo qualche piccolo lavoro decorativo. Pertanto non potendo più oltre far rimanere la Chiesa aperta in alto, si ritiene necessario ricostruire gli infissi con vetri ed ogni accessorio con una spesa preventiva di Lire 2.400.000» Ritenne che il Parroco dovesse abitare vicino alla Chiesa. Ecco allora si mise all'opera per ricostruire la casa canonica. Incaricò l'Ing. Clemente Lombardi di Cimitile per il progetto e l'impresa Carifi Luigi di Giovanni di Visciano. Sull'antica Sacrestia elevò due piani realizzando quattro stanze sufficienti per l'abitazione e l'ufficio parrocchiale. Sopra la vecchia Sacrestia già esistevano due stanze, ma erano talmente mal ridotte e da tempo abbandonate da doverle demolire. La Casa Canonica venne ultimata il l0 aprile 1932, ma per saldare le spese ci volle ancora qualche anno, nonostante che D. Antonino avesse profuso quanto aveva di suo. Il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930 danneggiò ancora la Chiesa Collegiata. D. Antonino la riparò retrocedendo l'altare maggiore verso il coro. Il 21 luglio del 1933 il Vescovo di Nola Mons. Egisio Melchiori, consacrò l'altare e riaprì la Chiesa al Culto. In quella occasione diede anche un contributo per le spese della Casa Canonica. Nel 1927 dal 6 al 16 novembre si tenne la Missione al popolo dai PP. Passionisti. In ricordo venne posta una croce di ferro in fondo al giardino D'Elia, al principio del paese. La croce venne offerta dal Can.co Carmine Sirignano. In un libretto abbiamo trovato annotato: - Fortunatiello D'Elia di Giacinto riparò il batacchio della campana grande. - il 14 febbraio 1929, Carmine Tulino ritirò a Napoli da Carmine Auriemma, un tronetto di ottone e candelieri per l'altare maggiore.

Potrebbe essere gradito per la storia sapere come si sono strutturate nel tempo le adiacenze alla Parrocchia. Una lettera ci parla del «giardinetto» dietro la Chiesa. «Dietro la cona posteriore della Chiesa Parrocchiale, ed Insigne Collegiata S. Maria Assunta in Cielo di Visciano, vi è un giardinetto di antica proprietà della Badia di Visciano. Impossessatone il Governo nel 1860, fu venduto dopo e lo riacquistò un certo Gennaro Rufino, per L. 151.000 dico centocinquantuno. Fu venduto da questo Signore ad una certa Carmina Rosa ... che rivendette all'attuale proprietario Biagio Mascolo di Raffaele. Anche nell'ultimo istrumento, fatto a mezzo del Notar Vecchione di Savian0 85, la cui copia consegnai già l'anno scorso nelle mani di Mons. D. Alfredo Del Priore, vi è la clausola: devono restituirlo qualora servirà all'Abate pro tempore. Il primo proprietario vi costruÌ una camera e murò ritenendo per sé una porzione del giardino. Il terzo proprietario fabbricò una casetta chiudendo il passaggio di detto giardinetto a Via Casa D'Onofrio, ora S. Michele del Carso». Più avanti spiegheremo meglio come sono andate le cose riguardo il giardinetto e la casa canonica. Ben sapendo che il bene è dinanzi al Signore e che l'invidia e la malevolenza può in questo mondo travolgerlo, D. Antonino venne trasferito a Palma Campania il 2 marzo 1934. Qui morì il 12 ottobre del 1939. Il suo ricordo è ancora oggi vivo nel buon popolo che lo conobbe e ne apprezzò lo zelo, la generosità e la bontà d'animo. (Per curiosità: fu Padrino di Cresima di P. Arturo).

D. BERNARDINO SCHIACCHETTANO

Sembrerà forse strano, ma abbiamo constatato che più ci si avvicina ai nostri giorni e meno notizie si hanno. È dovuto alla segretezza delle notizie ancora tenute in «archivio»? Vogliamo sperarlo. Oppure ad un po' di noncuranza nel raccogliere notizie utili per la storia? D. Bernardino era originario di Scafati e nacque da Luigi e Cimmino Antonia il 5 ottobre 1877. Il Vescovo Mons. E. Melchiori lo nomina abate di Visciano il 15 aprile 1934 e prende possesso i 10 luglio 1934 Morì improvvisamente il 19 dicembre 1940 a 63 anni e venne sepolto nel Cimitero di Scafati

D. NICOLA NAPPI

Nacque a Liveri da Giuseppe e M. Carmina Maffettoni il 14 settembre 1907. Frequentò la teologia nel Seminario di Posillipo. Venne consacrato Sacerdote da Mons. E. Melchiori il 19 luglio 1931. Esercitò il suo ministero come vicario cooperatore: nella Parrocchia di S. Biagio (Nola) 1931 a 1932. Nella Parrocchia di S. Marcellino di Laus Domini, 1932-1933. Parroco a Scisciano nella Parrocchia di S. Germano il 12 dicembre 1937. Venne trasferito a Visciano con bolla del 7 febbraio 1941, prese possesso il 6 aprile 1941. Durante il suo Ministero di Abate a Visciano più volte riparò la Chiesa con grandissimi sacrifici. Tutti lo ricordano come Sacerdote zelante impegnato soprattutto nella catechesi ai ragazzi. Molti lamentano che abbia venduto il coro ligneo del '700. Per questo desidero riportare la lettera che lo stesso D. Nappi inviò al Vescovo il 11 giugno 1959 «Nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta in Cielo in Visciano, dietro l'Altare principale, esistono gli stalli di un vecchio coro. La parte anteriore, cioè gli inginocchiatoi, venne distrutta dal predecessore D. Antonino Esposito, allorché ebbe l'idea di rimuovere l'altare principale dal suo posto e trasportarlo in mezzo al coro. Gli anzidetti stalli, ormai anneriti dal tempo, dall'umidità, fradici e cariati, formano un bruttissimo spettacolo, proprio dietro l'altare; diviene anche il ricettacolo preferito di topi che infestano la zona.

L'umidità avanzando dal muro dietro il coro, ha rovinato in alto lo stucco, le cornici e un puttino, che contorna la statua dell'Assunta. Rimuovendo gli stalli, si può quindi scoprire l'origine dell'umidità e arrestare il processo di decomposizione degli stucchi. Gli stalli a mio parere, non hanno un valore veramente artistico. Credo che risalgano alla fine del '700 o al principio dell'800. Sono in stato pietoso come si può facilmente rilevare. Mi hanno offerto L. 100.000. Questa somma potrebbe servire per fare l'intonaco, le cornici e le decorazioni in tutta l'estensione degli stalli, e soprattutto sanare le pareti fatiscenti, a causa dell'umidità. Chiedo perciò alla S.V. m.ma e Rev.ma l'autorizzazione per alienare quanto sopra esposto e servirmi della somma per i necessari restauri. Per constatare la veridicità dell'esposto il delegato di codesto venerato Ufficio potrebbe venire in loco e constatare de visu ogni cosa. Prego però farlo con una certa sollecitudine onde anche i restauri possano essere terminati per la prima decade di luglio, occorrendo in tale data la festività del paese. Nella speranza di essere esaudito, e per il decoro della Chiesa, con distinti ossequi, mi dico Dev.mo Parroco Abate D. Nicola Nappi». MorÌ a Liveri il 25 dicembre 1970. Intanto in Visciano cresce una nuova famiglia Religiosa: i Missionari della Divina Redenzione e le Piccole Apostole della Redenzione. Il Vescovo di Nola S.E. Mons. Guerino Grimaldi pensò bene' che per i fedeli di Visciano sarebbe stato più vantaggioso affidare la Parrocchia ai Missionari della Divina Redenzione. Ciò avvenne in data 15 agosto 1970.

P. VINCENZO GALLO,

primo parroco dei Missionari della Divina Redenzione. Nacque a S. Giovanni a Teduccio il 15 maggio 1936 da Pasquale e Corsani Agrippina. Diplomato insegnò nel Centro professionale Falco di Napoli e di qui il Signore lo chiamò alla Divina Redenzione. Frequentò la teologia alla Università Lateranense di Roma. Diacono, emise la professione religiosa col primo gruppo il 30-12- 1968, allorché la Congregazione divenne di diritto diocesano. Venne consacrato Sacerdote il 29 giugno 1969 nella Cattedrale di Nola da S.E. Mons. Adolfo Binni. Divenne Parroco il 15 agosto 1970. Nella Parrocchia di Visciano curò particolarmente l'Azione cattolica. Con la inaugurazione del Nuovo Santuario alla Vergine Consolatrice del Carpinello avvenuta 1'11 luglio 1971, la festa della Madonna si svolse nel nuovo tempio; e non più in Collegiata, come da secoli. Nel 1975 venne fatta una grande Missione popolare dai PP. Passionisti. Nel 1978 sorse l'Associazione di S. Domenico Savio e si acquistò la Statua. Vennero elettrificate le campane. A causa della malferma salute di P. Gallo, dal 1979 SI sono succeduti come vicari economi: P. Mario Foglia dal 31 ottobre 1979 al 17 settembre 1982; P. Nicola Ariano, nato a Marzano il 2 giugno 1929 e primo missionario della Congregazione in Colombia; egli sostituì P. Vincenzo dal 17 settembre 1982 al 31 dicembre 1983; P. Mario Foglia, di nuovo incaricato della Parrocchia come vicario sostituto, non a tempo pieno, dal 10 gennaio 1984 al 30 settembre 1986. .

P. MARIO FOGLIA, dei Missionari della Divina Redenzione.

Originario delle Marche, di Macerata, nato il 23 gennaio del 1935; figlio di Gino e Pantana Maria. Membro della Congregazione dei Missionari della Divina Redenzione, venne consacrato Sacerdote l’8 settembre 1963 nel vecchio Santuario Maria SS. Consolatrice del Carpinello. Emise la 1" professione il 30 dicembre 1968. Venne nominato Parroco di Visciano il 10 ottobre 1986. Il terremoto del 1980 rese inagibile la Chiesa e la Casa Canonica, per cui tutta la parte spirituale della Parrocchia si è svolta nel Santuario fino alla riapertura della Chiesa il 27 marzo 1988. Materialmente si è dovuto dar da fare per la riparazione della Chiesa, la ricostruzione della Casa Canonica. In questo periodo c'è stata la revisione del Concordato. Spiritualmente si cerca di organizzare la Catechesi creando un gruppo di Catechisti, corsi di Cresima annuali, corsi in preparazione al Sacramento del matrimonio, preparazione dei genitori per il Battesimo del figlio. Il 7 marzo 1987 si costituisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale degli affari economici. Dal 3 al 17 novembre del 1985 si tengono le SS. Missioni al popolo dai PP. Cappuccini. ) Il 2 aprile 1989 SI inaugura il nuovo organo elettromagnetico a canne. 8 febbraio 1989: benedizione della nuova V. Crucis in bronzo argentato. S.E. Mons. Costanzo il 6 maggio 1989 ha svolto la Visita pastorale nella Parrocchia. Il 27 novembre 1989 si costituisce la Caritas Parrocchiale. Il 6 marzo 1986 venne ricostituita l'Azione Cattolica adulti e nel 1989 quella dei giovani. Il 14 settembre 1991 si inizia il «cammino neocatecumenale». Si cerca di organizzare l'Oratorio per i ragazzi e i giovani nel locale dato in prestito da P. Arturo, sotto il ristorante del Pellegrino. 20 gennaio 1993: inaugurazione della nuova casa canonica.